giovedì 14 aprile 2011

JOE BONAMASSA, “Dust Bowl” (2011, Provogue)

Per chi come me ha letto "Furore" di John Steinbeck il termine Dust Bowl non dovrebbe essere del tutto sconosciuto. In italiano è traducibile come conca di polvere e sta ad indicare una serie di tempeste di sabbia abbattutesi sugli Stati Uniti centrali e il Canada negli anni '30, causate da arature profonde del terreno che finirono col distruggere l'erba che ne assicurava l'idratazione. Durante il periodo di siccità, il suolo seccatosi diventò polvere. Il vento soffiò il terreno verso est e gran parte della terra rimossa si perse completamente. Un vero disastro che obbligò molti ad abbandonare le proprie terre e spingersi verso una nuova "terra promessa". Tra nuvole di sabbia e vento riparte l'avventura di uno dei più grandi chitarristi degli ultimi anni, Joe Bonamassa. Registrato fra Santorini, Nashville, Malibu e Los Angeles "Dust Bowl" si avvale della produzione di Caveman Shirley (già produttore di Aerosmith, Black Crowes e del supergruppo Black Country Community capitanato dallo stesso Bonamassa), e della partecipazione di leggende come John Hiatt per Tennessee Plates, Vince Gill per Sweet Rowena e Glenn Hughes nel brano Heartbreaker, cover di un cassico dei Free di Paul Rodgers.
“E’ il più bell’album che io abbia mai fatto. Ispirato, profondo, organico e ruvido.” Difficile poter contraddire ciò che dice lo stesso Bonamassa. "Dust Bowl" è uno dei lavori migliori del bluesman americano. Se del blues oggi non ci rimane altro che il sound, Bonamassa dimostra come questo sound possa sopravvivere al tempo. Con la forza prorompente di una locomotiva il nuovo album parte dai binari di Slow Train: il brano dà inizio ad un viaggio tra la polvere e il vento, tra il blues e il rock. Un percorso lungo dodici brani che vive i suoi momenti migliori in Dust Bowl, The Whale That Swallowed Jonah, You Better Watch Yourself, Prisoner, cover di un brano di Barbara Streisand , Tennessee Plates, ma soprattutto The Last Matador Of Bayonne uno dei brani più belli dell'album e dell'intera discografia di Joe Bonamassa. Il tour mondiale per la promozione del disco è già partito. Vedrà Joe suonare negli Stati Uniti, in Europa, Asia e Australia. In Italia non sembrano esserci date confermate. Sarebbe un vero peccato.
Michele Passavanti